La scuola era finita e in quel caldo giugno trascorrevo la maggior parte dei pomeriggi sul divano, col condizionatore a palla, la tv, alternando film e partite alla play.
Miriana, la nuova moglie di mio padre, invece, trascorreva quei torridi pomeriggi nella sua camera da letto, mentre lui non c’era.
Miriana è una donna matura, come se avesse vissuto tante vite, quasi saggia, ma con un fisico davvero niente male. E’ ben proporzionata, non è altissima, e fa parecchio sport…lo noto dai suoi glutei…tondi e sodi, una vera milf da cavalcare.
Dopo un po’ il suo atteggiamento nei miei confronti cambiò improvvisamente, diventò più premurosa, affettuosa oltre che più energica…e più sudata.
Quel pomeriggio faceva un caldo pazzesco ed io ero senza maglia, lei stranamente non riposava ed era in soggiorno indossando un vestitino a fiori che mi permetteva di notare le sue curve.
Le chiesi un massaggio al collo che mi doleva e lei si dimostrò subito disponibile.
Dallo schermo nero della tv di fronte a me vedevo lei che, mentre mi massaggiava, era piegata quasi a novanta.
Mani e spalle si muovevano a ritmo e le sue belle tette sode giravano insieme ad esse, disegnando nell’aria un cerchio.
Era davvero brava con le mani e questo pensiero, oltre che il contatto con lei, iniziò a provocarmi una gradevole erezione che si iniziò a notare.
Girando il capo per vederla dal riflesso del forno alle sue spalle, notai una cosa che mi fece sussultare…piegata sulla spalliera del divano a novanta, con una mano mi massaggiava il collo, con l’altra, invece, si toccava le parti intime a gambe divaricate e cosa impossibile da non notare: le mutandine erano giù all’altezza delle ginocchia..
Non riuscivo più a contenere la mia erezione, imbarazzato ed eccitato tornai subito alla posizione iniziale arrossendo in viso.
Miriana, notando tutto ciò mi sussurrò “che ti succede?” con un leggero sorriso lussurioso sul volto, i suoi occhi erano sbarrati con un sottile strato di piacere che le appannava le pupille, era calda ed eccitata.
Le sue mani lasciarono presto il mio collo e si diressero salde e decise direttamente verso i miei pantaloncini, oltre l’elastico fino ai peli pubici per poi afferrare con decisione l’asta del mio pene, ormai turgido e bollente.
Sempre piegata sulla spalliera del divano iniziò a masturbarmi delicatamente, per poi farmi cenno di abbassarmi i pantaloncini. Io da bravo scolaro eseguii i suoi ordini, mi abbassai i pantaloncini e divaricai le gambe, esponendole l’erezione prepotente davanti ai suoi occhi.
Brividi di piacere iniziarono a colpire tutte le parti del mio corpo, le sue mani salivano e scendevano sull’asta con maestria mentre spalancavo la bocca dal piacere.
Dopo poco lei si interruppe, mi guardò e mi disse: “ora capirai cosa vuol dire godere..”
Fece il giro del divano, si posizionò dinanzi a me e scese piano mettendosi in ginocchio tra le mie gambe divaricate. Il suo sguardo lanciava lampi di piacere, e mi sembrò per un momento di avere dinanzi a me una dea del sesso, primordiale, genitrice di tutti gli uomini, la fonte stessa del piacere, una Afrodite, dea dell’amore…
In passato ho ricevuto pompini…ma come quello mai.
Rapida, Miriana-Afrodite, con le mani sulle mie cosce manteneva aperte le gambe e, in ginocchio, spalla inarcata, gambe aperte e vestitino che per metà faceva intravedere un suo gluteo, a bocca aperta accoglieva il mio pene, come se volesse mangiarselo e mentre mi fissava negli occhi scese fino alla base, riempendosi l’intera bocca fino a toccarsi la gola e strozzarsi.
Per qualche secondo restò li a spingersi il pene fino in gola tanto da permetterle di produrre tutta la saliva, calda e profumata, che le servì per farmi una bella pompa.
Risollevando la testa, un grosso filo di saliva uscì dalla bocca, e prendendola con le mani, come una tessitrice lo spalmò sull’intera asta, le cui vene sembrava esplodessero.
Il mio cazzo era umido e pieno di saliva ed ora lei faceva mostra delle sue capacità di prostituta; prima con la destra poi con la sinistra, poi con entrambe, alternando il suo sguardo prima verso di me e poi verso il pene, che sembrava venerasse come una statua di non so quale arcaica divinità, e succhiandone l’intera essenza.
Pochi secondi dopo si interruppe, staccò bocca e mani dal pene-divinità, e mi deliziò con un piccolo spogliarello, abbassandosi le spalline del vestitino fino all’altezza dell’ombelico, mettendo in mostra il suo seno tondo con i capezzoli turgidi.
Come una predatrice, afferrò da dietro alla tv un affare a forma fallica che era li, non ne ero a conoscenza, e con maestria, alzando la gamba destra e il vestitino con in mostra la sua vagina scoppiettante, sputò sopra l’affare ed se lo infilò dentro la vagina iniziando a gemere come una lurida.
Lo appoggiò sul pavimento e sollevando anche l’altra gamba iniziò a saltarci su con leggiadria mentre si toccava il seno passando una mano tra i capelli.
Mi fece cenno di alzarmi ed io pronto mi alzai, appoggiandole il cazzone duro sulla guancia.
Lei lo afferrò dalla base e se lo immerse in bocca, mentre continuò a muoversi sul “dildo” improvvisato.
Riprese a succhiarmelo mentre mi fissava negli occhi, con la mano destra masturbava il mio pene muovendo la mano ruotandola sull’asta e andando a ritmo con la bocca, con la mano sinistra massaggiava le palle e così, mentre saltava sul dildo succhiandomi su e giù il cazzo e alternando con le palle, masturbandomi a ritmo entrambe, mi guardava con tale lussuria che mi si annebbiava ogni cosa per il piacere…tutto era perfetto.
Andava a ritmo, sembrava una treno che prende sempre più velocità sulle rotaie, tutto accordato e tutto fatto in modo impeccabile.
Miriana iniziò ad aumentare la velocità e l’intensità nel succhiarmi, era un esplosione di saliva e rumori.. dopo poco con la sua mano destra afferrò il dildo e iniziò a infilarselo sempre più in profondità così come, sempre più in profondità, accoglieva il mio pene.
Le vene del suo collo erano rigonfie, era rossa in viso e sul petto, con il trucco degli occhi sbavato e dalla sua bocca bollicine di saliva fuoriuscivano provocando suoni eccitanti.
Continuò così per altri minuti, aumentando l’intensità, facendosi penetrare sempre più profondamente e sempre più intensamente dal dildo e succhiando con prepotenza il pene…
Io non stavo capendo più nulla…all’improvviso lei iniziò a gridare dalla gola, stava per venire e a quel punto anche io iniziai a sentire la sborra che saliva dalle viscere…
Fu un esplosione…le venni in faccia, sulle tette, in bocca, sui capelli…ovunque…lei esplose letteralmente di piacere…squirtava come una lurida, il pavimento era completamente bagnato del seme di un ragazzo e del succo vaginale di una milf da paura, che sembrava mi avesse succhiato persino il midollo…una predatrice.
Un piacere unico e irraggiungibile, lei continuò non so come a squirtare dalla vagina, chiedendomi di masturbarla ancora per svuotarsi completamente.
Quel pomeriggio fu l’inizio di una serie di incontri sessuali con quella milf che mi cavalcai per tutto il tempo ogni volta che tornavo a casa.
